Ivrea non concede il patrocinio alla manifestazione per i Martiri delle Foibe
Da Claudio Pasqua
Febbraio 24, 2024
Igor Bosonin e Andrea Cantoni sono estrefatti: “Chiederemo spiegazioni”
Ivrea ha deciso di non fornire il patrocinio per l’evento dedicato ai Martiri delle Foibe, provocando la reazione contrariata della Minoranza. Igor Bosonin e Andrea Cantoni hanno espresso il loro disappunto e hanno annunciato che richiederanno ulteriori chiarimenti sull’accaduto.
Nonostante la mancanza di patrocinio da parte della città, la manifestazione in memoria dei Martiri delle Foibe si svolgerà ad Ivrea il 25 febbraio 2024, sollevando questioni e malcontento tra i membri della Minoranza.
Nel mese di settembre dello scorso anno una grossa polemica era scoppiata in città per il patrocinio concesso all’iniziativa “Una rosa per Norma Cossetto”, proposta dall’associazione “Comitato 10 febbraio” a ricordo della studentessa uccisa dai partigiani jugoslavi.
Ecco le dichiarazioni di Igor Bosonin e Andrea Cantoni
Igor bosonin
“Domenica scenderemo in piazza per ricordare i Martiri delle Foibe. Ho aspettato la risposta alla concessione del patrocinio fino a poco fa quando mi è arrivata la mail dal Sindaco Chiantore. Giustificazione imbarazzante! “Non concessa perché la medesima potrebbe assumere un carattere politico provocandone un uso distorto dello stesso”. Non sono arrabbiato perché da loro non mi aspetto nulla alla fine sono i nipoti di quel presidente che ha baciato la bara di Tito. Sono gli stessi che nei giorni del ricordo a Norma Cossetto hanno chiamato allo ZAC Gobetti il negazionista delle foibe. Sono gli stessi che negli anni 70 gioivano delle stragi di Acca Larenzia e ora lo gridano ancora in piazza la loro ignoranza. Non sono arrabbiato perché ho la consapevolezza che noi siamo il bene e loro solo un passato che prima o poi verrà rimosso dalle nuove generazioni”.
Andrea Cantoni
“Ci aveva già sorpresi il patrocinio concesso all’ultima edizione di “Una Rosa per Norma“. La Giunta eporediese, in quell’occasione, aveva dimostrato un’onestà intellettuale e un rispetto verso le vicende dell’esodo e i rispettivi morti davvero pregevoli. Le sparute reazioni avverse di alcune anime dell’estrema sinistra di Ivrea ci facevano presagire che quell’atto sarebbe rimasto il primo e l’unico di questo mandato. Quante volte abbiamo sentito parlare di “istanze della società civile” o simili? Tante, forse troppe. Ancor più perché sembrano un vero e proprio ricatto, a ennesima riprova del fatto che la Giunta Chiantore sia vincolata al volere di qualche più o meno rilevante associazione. Perdonatemi ma, finché si cercherà di nascondere la verità sul fondo di una foiba, questa “società” potrà esclusivamente essere definita in-civile”.
Cos’è la Giornata del Ricordo?
La Giornata del Ricordo, celebrata il 10 febbraio di ogni anno, è stata istituita per conservare e rinnovare la memoria della tragedia delle foibe e dell’esodo giuliano-dalmata, eventi che hanno segnato profondamente la storia italiana del XX secolo. Questa giornata non è solo un momento di commemorazione, ma anche di riflessione collettiva sui dolorosi capitoli del passato, spesso trascurati o sottovalutati nella narrazione storica ufficiale.
Cosa sono i massacri delle Foibe
Le foibe rappresentano una serie di massacri avvenuti principalmente nel periodo finale della Seconda Guerra Mondiale e nei primi anni del dopoguerra, quando migliaia di persone, tra cui civili, partigiani, militari e persone accusate di collaborazionismo con il regime fascista, furono brutalmente uccisi e, in molti casi, gettati vivi nelle cavità carsiche naturali chiamate “foibe” prevalentemente presenti nel territorio dell’Istria, ma anche in altre zone del confine orientale italiano. Questi atti di violenza furono perpetrati principalmente dalle truppe jugoslave e dai partigiani comunisti slavi nel contesto di una complessa rete di tensioni etniche, politiche e territoriali.
L’esodo giuliano-dalmata, strettamente collegato alla tragedia delle foibe, si riferisce al massiccio flusso migratorio di circa 250.000 italiani che, tra il 1943 e il 1960, furono costretti ad abbandonare le loro case nelle zone dell’Istria, di Fiume e della Dalmazia a seguito dell’annessione di questi territori alla Jugoslavia. Questo esodo rappresenta una delle più grandi tragedie di popolazione civile nel contesto europeo del dopoguerra, segnato dal dolore della perdita, della separazione e dell’abbandono delle proprie radici.
La Giornata del Ricordo serve quindi a onorare la memoria di tutte le vittime delle foibe e dell’esodo, riconoscendo il loro dolore e il loro sacrificio. È un’occasione per riflettere sui pericoli dell’odio nazionalistico e della violenza politica, sull’importanza della convivenza pacifica tra i popoli e sul valore dell’integrazione e del rispetto delle minoranze. La commemorazione di questi eventi invita a una riflessione più ampia sui concetti di giustizia, memoria e identità, sottolineando la necessità di un lavoro continuo verso la comprensione storica e la riconciliazione.
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Claudio Pasqua
Giornalista scientifico. Direttore ADI - Agenza Digitale Italiana
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