Intervista a Sonia Rosso, Head of Project Management di Seed
Da Redazione TorinoFree.it
Novembre 20, 2023
Oggi intervistiamo Sonia Rosso, Head of Project Management di Seed, agenzia di Digital Marketing specializzata in SEO e CRO con sede a Milano.
Seed è nata da poco più di un anno, ma ha già ottenuto la menzione nel recente studio di Casaleggio Associati come partner delle aziende Ecommerce. Vi aspettavate una simile crescita in così poco tempo?
Ti confermo che avevamo grandi aspettative per questo 2023, ma devo dire che sono state addirittura superate. Il fatto che Seed sia stata inclusa nello studio di Casaleggio Associati indica che in meno di un anno siamo riusciti a farci notare nel panorama digital italiano.
Secondo te che cosa sta facendo la differenza?
Credo il nostro approccio olistico orientato alla conversione, interamente focalizzato sugli obiettivi dei nostri clienti. Tutte le attività che mettiamo in campo sono volte a ottenere risultati tangibili per l’azienda integrando sinergicamente tutte le aree del marketing, non solo la SEO e la CRO di cui ci occupiamo principalmente. La nostra è davvero una consulenza a 360 gradi. Ci impegniamo non solo nella progettazione e nella proposta di strategie, ma anche nella loro esecuzione, garantendo un impatto duraturo. Un altro aspetto che fa davvero la differenza è il nostro orientamento al risultato ad ogni costo.
A questo punto ti faccio una domanda di rito: quali saranno i trend SEO del 2024?
Prevediamo che il 2024 vedrà un aumento dell’importanza dei segnali di esperienza dell’utente, come i Core Web Vitals di Google. Stiamo concentrando le nostre strategie sul miglioramento delle prestazioni dei siti e sull’ottimizzazione mobile per adattarci a questi cambiamenti, anche alla luce dei recenti update di Google. Quando parliamo di SEO, però, non riesco a non menzionare anche la CRO: spesso le consideriamo due attività distinte; invece, sono due facce della stessa medaglia. Se parliamo del 2024 dobbiamo necessariamente parlare anche di approcci avanzati di personalizzazione del contenuto basati sull’analisi predittiva e sull’intelligenza artificiale. E come sempre l’esperienza dell’utente dovrà essere al primo posto. Sarà necessario utilizzare sempre di più strumenti avanzati di heatmap e test A/B per identificare i punti di attrito e ottimizzare continuamente il percorso dell’utente.”
Hai citato l’IA: come pensi che questa influenzerà le strategie digitali nel prossimo anno, e in quale misura la stai già integrando nei tuoi progetti attuali?
Credo che negli ultimi mesi si sia parlato soprattutto di questo, e a ragione. Prevediamo che l’intelligenza artificiale avrà un impatto significativo sulle nostre strategie digitali, consentendo una maggiore personalizzazione dell’esperienza utente e un adattamento più rapido alle tendenze di mercato. In questo momento stiamo integrando l’IA nei nostri progetti per ottimizzare processi, migliorare la segmentazione del pubblico e fornire contenuti altamente mirati. L’integrazione del machine learning consente di adattarci rapidamente ai cambiamenti dell’algoritmo di ricerca e di personalizzare le strategie in base al comportamento degli utenti.
Quali sfide hai incontrato nell’implementazione di soluzioni basate sull’IA nelle tue strategie, e quali opportunità credi che questa tecnologia possa aprire per migliorare le performance digitali?
L’implementazione dell’IA presenta sfide e problemi spesso non abbastanza discussi come la necessità di competenze specializzate e la gestione dei dati in modo etico e sicuro. Nonostante questo, però, vediamo molte opportunità, come l’automazione di compiti ripetitivi, l’analisi predittiva per migliorare le strategie e la personalizzazione avanzata per ottimizzare l’engagement. Manteniamo sempre un approccio strategico, garantendo che l’IA sia integrata in modo responsabile e coerente con i nostri obiettivi aziendali. Molti pensano che grazie all’IA tutti saranno in grado di portare a termine qualsiasi compito, ma questo è un grosso errore di valutazione, perché proprio grazie a questa saremo in grado di distinguere i professionisti capaci da quelli improvvisati. Principalmente perché bisogna saper usare, e molto bene anche, i tool di IA. In seconda battuta perché gli output che ne derivano hanno necessariamente bisogno di un’ulteriore elaborazione, ed è proprio qui che si vedrà la differenza.
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