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I giardini di Piazza Vittorio Veneto: uno spazio verde con vista sul Po

Da Isan Hydi

Aprile 22, 2023

I giardini di Piazza Vittorio Veneto: uno spazio verde con vista sul Po

Piazza Vittorio Veneto è una delle piazze più importanti e belle di Torino, è ubicata nel cuore della città ed ospita gli eventi cittadini più importanti come, ad esempio, i festeggiamenti dedicati a Giovanni Battista, il patrono del capoluogo piemontese.

Occupando 38 mila metri quadri di superficie nel centro della città, è un punto di riferimento per cittadini e turisti. Sono infatti numerosi i caffè e i locali che accolgono clienti ad ogni ora del giorno, e così era anche nel secolo scorso. Piazza Vittorio Veneto viene infatti definita “Salotto di Torino”, poiché tra i tavoli dei suoi caffè hanno trovato posto i personaggi più importanti della storia del paese, come Giovanni Giolitti e Camillo Benso Conte di Cavour.

Piazza Vittorio Veneto, con i suoi lampioni impero e i suoi portici tipicamente torinesi, è un gioiello tutto da scoprire e da vivere. Se poi si fa qualche passo in avanti, si scorge nelle vicinanze un ampissimo spazio verde che richiama a sé residenti e visitatori che desiderano trascorrere qualche ora immersi nella natura senza allontanarsi dal cuore pulsante della città.

Si tratta dei Giardini di Ginzburg.

A pochi passi da Piazza Vittorio Veneto: i Giardini di Ginzburg

Dal Salotto di Torino è sufficiente attraversare il Ponte Vittorio Emanuele I per raggiungere l’altra sponda del Fiume Po e trovarsi dinanzi agli ampi Giardini di Ginzburg. Il Ponte Vittorio Emanuele I di fatto collega due importanti zone del centro storico di Torino, ed è per questo che viene considerato il principale ponte della città, nonché definito Ponte della Gran Madre oppure Ponte Piazza Vittorio, dai nomi delle due piazze che collega.

I Giardini di Ginzburg affacciano direttamente sul Fiume Po: rappresentato un rifugio naturale, con il fiume da un lato e gli edifici del centro cittadino dall’altro. Sono inoltre il luogo ideale per l’organizzazione di eventi di vario genere, ed infatti è proprio in questo spazio che nel 2021 si è svolto il Ginzburg Park Festival: quaranta giorni di spettacoli dal vivo non stop.

Il Ginzburg Park Festival è stato parte di una proposta culturale più ampia che aveva il fine di aggregare la cittadinanza attorno al tema della sostenibilità. Quale luogo migliore, dunque, per sensibilizzare su un tema di primaria importanza come la tutela dell’ambiente, se non i Giardini Ginzburg: dedicati ad un uomo che ha dato la vita per la cultura libera da censure, senza mai tradire i suoi ideali antifascisti, Leone Ginzburg.

Chi era Leone Ginzburg: il professore antifascista di Torino

Leone Ginzburg fu un politico italiano di origine russa. Nato a Odessa nel 1909, ha vissuto in Italia fin dall’infanzia e in particolare ha trascorso diversi anni a Torino. Nel capoluogo piemontese divenne insegnante universitario di letteratura russa. Durante il ventennio fascista, si oppose con decisione al regime e da antifascista partecipò al movimento “Giustizia e Libertà”.

Nel 1934 Leone Ginzburg fu arrestato e condannato a quattro anni di carcere. Dopo il periodo di prigionia tornò a Torino e assunse la guida della editoriale Einaudi. La casa editrice divenne per lui un ottimo strumento per promulgare cultura e educazione politica in tempi avversi quali erano quelli del fascismo. Per diversi anni portò avanti la sua attività letteraria e antifascista.

Il regime decise per l’allontanamento di Leone Ginzburg da Torino, e così il professore fu costretto in Abruzzo. Nel periodo di confino non interruppe la sua attività letteraria, e sebbene dovesse guardarsi dagli occhi scrutatori del fascismo, lavorò alla sua traduzione di “Guerra e pace”.

Nel 1943, con la caduta del regime, Leone Ginzburg giunse nella capitale, e lì partecipò attivamente alla Resistenza. Arrestato e torturato dalle SS tedesche, il professore antifascista rifiutò di collaborare. In quei giorni di sofferenza con Leone Ginzburg c’era anche Sandro Pertini, a cui disse queste parole: «Guai a noi se domani non sapremo dimenticare le nostre sofferenze, guai se nella nostra condanna investiremo tutto il popolo tedesco».

Leone Ginzburg è morto in carcere la mattina del 5 febbraio 1944, in seguito alle violente torture subite. Sepolto a Roma, nel Cimitero del Verano, la città di Torino ha dedicato alla sua memoria i giardini poco distanti da Piazza Vittorio Veneto. Nello stesso modo in cui i Giardini Ginzburg sorgono nel centro della città, così Leone Ginzburg è stato una figura centrale della Torino antifascista che ancora oggi desidera ricordarlo e onorarlo.

I Giardini Ginzburg oggi: uno spazio verde con vista sul Po

Ad oggi, i Giardini di Ginzburg sono un luogo in cui rifugiarsi dal caos della città circostante: uno spazio verde con vista sul Po per trascorrere qualche ora nella tranquillità della natura senza doversi allontanare dal centro città. Tra i viali alberati e il vicino flusso del fiume, si può ascoltare il suono del vento tra le foglie e il rumore dell’acqua che scorre vicina mentre si è seduti all’ombra di un albero.

I Giardini sono inoltre dotati di uno spazio dedicato al fitness per gli sportivi. Sono state recentemente montate diverse sbarre per gli esercizi a corpo libero e anche le panche per gli addominali. Adesso i Giardini di Ginzburg sono a tutti gli effetti il luogo ideale per chi ama il benessere e lo sport.

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Isan Hydi

Direttore responsabile di Torinofree.it, giornalista e fondatore di Rankister.com e Wolf.agency , esperto in Digital Pr e link building, scrive notizie di attualità e curiosità dal mondo.

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