Torino, stop rinnovo contratti: scendono in piazza i manifestanti
Da Giorgia La Greca
Gennaio 19, 2023
“L’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro (precario)”. È questo lo slogan lanciato dai manifestanti che questa mattina si sono recati in piazza Castello. Davanti alla prefettura di Torino hanno protestato i lavoratori lasciati a casa.
La posta in gioco
“Sulle nostre scrivanie ci sono pezzi di vita, ad esempio persone che da 8 mesi aspettano un ricongiungimento famigliare“, dice Umberto (nome di Fantasia), che dal 31 dicembre scorso non può più prestare servizio presso lo sportello immigrazione di via del Carmine. Insieme a lui sono 34 i lavoratori a cui il Viminale non ha rinnovato il contratto di somministrazione. In Italia sono 1200 le persone che si trovano in questa situazione.
La mancata proroga del contratto dei lavoratori ha serie conseguenze sulla situazione delle persone extracomunitarie. Chi aspetta un ricongiungimento familiare, chi vorrebbe portare la famiglia in Italia, chi scappa dalla guerra ed è in attesa dei permessi.
Per non parlare delle pratiche di emersione dal lavoro in nero per i dipendenti extracomunitari avviate con la sanatoria del 2020. Anch’esse ferme, da tre anni. Prendiamo l’esempio di Elena, badante moldava, che dopo aver prestato servizio in una famiglia ha l’opportunità di avere un contratto regolare. A Torino sono 370 le pratiche ferme che riguardano il lavoro in nero. A Milano 21 mila.
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Giorgia La Greca
Laureata in Comunicazione interculturale e studentessa di Scienze internazionali. Porto ovunque con me la mia macchina fotografica per catturare istanti, paesaggi e creare storie con le immagini. Scrivo di cultura, eventi e società.
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