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Caldo anomalo a Torino: raccolti in pericolo e api svegliate in anticipo dalle temperature primaverili

Da Nunzia Cipolletta

Gennaio 06, 2023

Caldo anomalo a Torino: raccolti in pericolo e api svegliate in anticipo dalle temperature primaverili

Nelle campagne torinesi si registra un caldo anomalo che mette a rischio i raccolti di frutta mentre le api si risvegliano ingannate dalle temperature miti.

Caldo anomalo a Torino: raccolti di frutta in pericolo

Nelle campagne torinesi il caldo anomalo registrato nell’ultimo periodo sta mettendo seriamente a rischio i raccolti, soprattutto le coltivazioni di frutta. A causa delle temperature molto superiori rispetto alle medie stagionali, con massime che superano i 15 gradi nei frutteti di Cavour, le piante vengono ingannate dal clima.

Il rischio principale che gli agricoltori torinesi si preparano ad affrontare riguarda la prematura fioritura dei frutteti. I fiori sbocciati troppo presto potrebbero subire gelate notturne nei mesi di febbraio e marzo che porterebbero alla distruzione della frutta prima ancora che questa possa nascere.

Sergio Bunino, tecnico frutticoltore coordinatore della Commissione ortofrutta di Coldiretti Torino, ha spiegato: «Se questo inverno anomalo non lascia subito posto al normale freddo di gennaio c’è il forte pericolo che le piante percepiscano una falsa primavera e che, a febbraio, con un mese di anticipo, diano il via alla stagione vegetativa arrivando alle fioriture troppo presto. Se un albero da frutto fiorisce a marzo invece che aprile in un clima come quello pedemontano è quasi sicuro che verrà esposto a un ritorno di freddo, magari con i frutticini che iniziano a svilupparsi. In questo caso i frutti muoiono e non ricrescono».

A ciò si aggiungono le preoccupazioni legate allo scioglimento anticipato della poca neve caduta nel mese di dicembre, che mette a rischio le riserve di acqua: «I 40 cm di manto oltre i 1.500 metri erano una garanzia per l’estate. Ora questo scioglimento rapido fin oltre i 2.000 metri fa già sparire la riserva d’acqua preziosa per le irrigazioni estive».

Api ingannate dalle temperature miti si svegliano dal letargo in cerca di cibo che non trovano

Un ulteriore problema da non sottovalutare, scaturito anch’esso dalle temperature fin troppo superiori alle medie stagionali, riguarda le api.

Le piccole e operose amiche della natura si stanno risvegliando dal letargo con largo anticipo, ingannate dalle temperature miti che percepiscono all’esterno dell’alveare. Le api lasciano dunque gli alveari in cerca di cibo che purtroppo non riescono a trovare.

Claudia Roggero, apicoltrice di Giovani Impresa Coldiretti Torino, spiega: «Quando le api percepiscono le temperature miti iniziano a uscire dall’alveare perché, per loro, è iniziata la primavera e immaginano di trovare fioriture nettarifere.  Inoltre se continua così, la Regina ricomincerà a produrre uova al ritmo di duemila al giorno, con le nuove larve che dovranno essere nutrite proprio nel momento in cui saranno terminate le scorte invernali. Così, da una parte aumenta la popolazione dell’alveare e dall’altra le api bottinatrici consumano più energie nel volo senza trovare nulla da mangiare. Questo mentre le scorte sono state intaccate già dalla tarda estate per la cessazione prematura delle fioriture causata dalla siccità. Per non vederle morire abbiamo dovuto alimentarle artificialmente con fruttosio e candito: una spesa, viste le ultime annate disastrose, che speravamo di non dovere affrontare».

Coldiretti chiede di mobilitarsi da subito per affrontare i rischi all’agricoltura del 2023

Per affrontare nel modo appropriato questo inverno tutt’altro che invernale, con il 2022 che si posiziona al primo posto tra gli anni più bollenti di sempre, il Presidente di Coldiretti Torino, Bruno Mecca Cici, si rivolge alle parti interessate con un appello:

«Dobbiamo varare adesso quelle misure strutturali che ci permettano di affrontare siccità, alte temperature e un clima che alterna bombe d’acqua a lunghi periodi di mancanza di precipitazioni. Piccoli invasi, sburocratizzazione per la trivellazione di pozzi nei campi, utilizzo delle acque depurate, uso plurimo delle acque per le derivazioni idroelettriche: sono tutte azioni che devono partire il più presto possibile se non vogliamo trovarci impreparati ad affrontare nuove emergenze»

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Nunzia Cipolletta

Laureata in Comunicazione. Interessata alla politica e alla società. Amante di Musica, Cinema, Arte e Letteratura.

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