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Virus dell’epatite A nei frutti di bosco surgelati

Da Redazione TorinoFree.it

Settembre 19, 2013

Virus dell’epatite A nei frutti di bosco surgelati

frutti boscoDopo l’inchiesta aperta lo scorso mese di agosto dal pm Raffaele Guariniello della Procura della Repubblica di Torino, sono emersi 5 nuovi casi di frutti di bosco surgelati contaminati dal virus dell’epatite A.

I prodotti, venduti nei supermercati torinesi, provenivano dall’estero e venivano commercializzati in Italia da ditte specializzate della Lombardia e dell’Emilia Romagna. I casi sono subito stati segnalati al ministero della Salute e i prodotti ritirati dal commercio. Le cause del contagio sono probabilmente da far risalire al lavaggio effettuato con acqua non potabile da parte delle aziende produttrici. In Piemonte i casi di epatite A sono aumentati in maniera preoccupante, così come i dati nazionali: più 70% nell’ultimo anno e addirittura più 264% negli ultimi tre anni.

 Le indagini disposte e avviate dal pm Guariniello dopo l’aumento delle  segnalazioni, hanno allargato il rischio di propagazione del virus in tutta la penisola. Infatti, già ad agosto, Guariniello aveva individuato 10 aziende, con sede in Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna, nei cui prodotti era stata poi rilevata e accertata la presenza del virus.

L’ipotesi di reato, al momento ancora a carico di ignoti, è quella di commercializzazione di sostanze alimentari pericolose per la salute pubblica. Nel frattempo, in via precauzionale, il ministero della Salute  consiglia di consumare i frutti di bosco surgelati solo dopo bollitura di almeno due minuti. Ma i frutti di bosco vengono spesso usati per guarnire i dolci e quindi “a crudo”. È proprio questo il problema. Intanto è stata chiesta anche una rogatoria internazionale in Polonia, Ucraina e Canada, paesi da cui provengono i frutti, e disposti nuovi campionamenti in Italia.

Cos’è l’epatite A?

È una malattia infettiva, causata da un virus, che colpisce il fegato. Nel nostro Paese il contagio avviene principalmente attraverso il consumo di cibo o acqua contaminati, anche se non si può escludere il contagio diretto tra persone. Il consumo di frutti di mare crudi è considerato il principale responsabile di insorgenza di epatite A in Italia ma, soprattutto negli ultimi anni, sono state individuate altre tipologie di alimenti responsabili, tra queste proprio i frutti di bosco surgelati. I primi sintomi di un’infezione da epatite A sono stanchezza, inappetenza, febbre e nausea. Dopo qualche giorno compare l’ittero, cioè un colorito giallognolo della pelle, delle mucose e delle sclere degli occhi, causato da una elevata concentrazione della bilirubina nel sangue e sintomo di una diminuita funzionalità del fegato. Nei bambini l’epatite A può anche non presentare alcun sintomo e il decorso della malattia è generalmente benigno. La cottura dell’alimento è l’unico sistema che garantisce l’eliminazione del virus. Un lavaggio accurato può diminuire la concentrazione virale sulla superficie di frutta e verdura, ma non la elimina completamente. La vaccinazione può essere utile per proteggere chi viaggia in Paesi a rischio o per i familiari di persone infette.

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