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UniTo: un giovane su 33 ha tentato il suicidio durante la pandemia

Da Christian D'Avanzo

Novembre 24, 2022

UniTo: un giovane su 33 ha tentato il suicidio durante la pandemia

Prendendo in considerazioni gli studi condotti in tutto il mondo, includendo così una cifra intorno ai 70 milioni tra ragazze e ragazzi, le dottoresse Paola Dalmasso e Rosanna Irene Comoretto dell’UniTo (Università di Torino) hanno rivelato i dati sui suicidi dei giovani durante il periodo della pandemia. Di seguito le statistiche riportate dalle dottoresse e le loro dichiarazioni.

UniTo: le statistiche sui suicidi dei giovani durante la pandemia

La ricerca delle dottoresse dell’UniTo è basata su studi condotti in tutto il mondo, che includono 70 milioni tra ragazze e ragazzi osservati in strutture sanitarie o nelle scuole con sondaggi tramite appositi questionari. Durante la pandemia, un giovane sotto i 19 anni su 6 ha pensato al suicidio e uno su 33 ha tentato di togliersi la vita.

Ciò significa che c’è stato incremento del 10% del numero dei suicidi nel 2020 rispetto al 2019. Sono le statistiche allarmanti diffuse dall’Università di Torino all’interno di una ricerca pubblicata sulla prestigiosa rivista scientifica eClinicalMedicine del gruppo Lancet.

Le dichiarazioni delle dottoresse Paola Dalmasso e Rosanna Irene Comoretto

Dopo aver diffuso i dati della propria ricerca, le dottoresse Paola Dalmasso e Rosanna Irene Comoretto hanno rilasciato le seguenti dichiarazioni:

Il nostro lavoro rappresenta la prima sintesi disponibile di letteratura sul fenomeno della suicidarietà nei giovani a livello mondiale a seguito dello scoppio della pandemia. Nei giovani con vulnerabilità psichiatrica, non si è osservato un incremento significativo del fenomeno suicidario nella fase acuta della pandemia“. Afferma la Comoretto, che poi ha specificato: “Tuttavia, dalla seconda metà del 2020, abbiamo evidenziato un aumento del 15 per cento dei casi di ideazione suicidaria e del 26 per cento dei comportamenti suicidari”.

Invece la Dalmasso prosegue evidenziando l’utilità della ricerca e conclude: “questi risultati sono di grande interesse per la sanità pubblica, in quanto evidenziano l’impatto globale delle conseguenze indirette del Covid-19 sulla salute mentale e sul benessere dei giovani, soprattutto i più vulnerabili, e rappresentano una priorità da affrontare con urgenza”.

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Christian D'Avanzo

Cinefilo dalla nascita e scrittore appassionato. Credo fermamente nel potere dell'informazione e della consapevolezza. Da un anno caporedattore della redazione online di Quart4 Parete, tra una recensione e l'altro. Recente laureato in scienze della comunicazione - cinema e televisione presso l'università degli Studi Suor Orsola Benincasa.

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