Nuovo ospedale di Ivrea: Coldiretti Torino dice no sul suolo agricolo
Da Federica Felice
Novembre 05, 2022
Tra l’area ex Ribes a Pavone Canavese e quella ex Montefibre a Ivrea, si ubicherà il nuovo ospedale. Posizione annunciata sia dal presidente della Regione, Alberto Cirio, che dall’assessore regionale alla sanità, Luigi Genesio Icardi. Ma il punto su cui Coldiretti Torino non transige è la costruzione del nosocomio su nuovo suolo agricolo.
Coldiretti Torino: non si usi nuovo suolo agricolo per la costruzione dell’ospedale di Ivrea
A Pavone, l’area si caratterizza dai fertili terreni che gli agricoltori hanno ripristinato in seguito alla pesante alluvione avvenuta nel 2000. Qui ci si coltiva grano, cereali e mais, fonte di sostentamento per le aziende agricole, le quali nutrono il proprio allevamento di bovini. Mentre, Montefibre, che si estende su una grande area adiacente la superstrada e ospita già il poliambulatorio di Ivrea e altri servizi pubblici.
In queste aree dovrebbe sorgere il nuovo nosocomio di Ivrea, ma Coldiretti Torino non accetta che venga utilizzato il nuovo suolo agricolo come fondamenta, portando così via spazio, ancora, al settore agricolo. Lo stesso presidente, Bruno Mecca Cici, ha commentato così:
“I nostri agricoltori, abitano il territorio e sono i primi a chiedere una sanità adeguata alla portata dei cittadini. Coldiretti Torino è, quindi, assolutamente favorevole alla realizzazione di un nuovo ospedale. Ma nella scelta tra i due siti indicati dalla Regione non possiamo permettere che, ancora una volta, i campi fertili siano considerati soltanto come superfici libere e non come i luoghi della produzione del cibo.
Non possiamo permettere che venga consumato altro suolo agricolo di qualità perdendo quote di produzioni locali proprio nel momento in cui una crisi mondiale minaccia la sovranità alimentare del nostro Paese. Chiediamo che le ragioni dell’agricoltura vengano tenute in considerazione nella scelta del sito. Perché l’agricoltura non solo ha la stessa importanza delle altre attività economiche ed è il primo anello delle filiere dei prodotti tipici di qualità ma soprattutto risponde al bisogno primario di garantire il cibo a tutti i cittadini”.
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Federica Felice
Formata come Interior&Garden Designer, ho frequentato un corso di giornalismo che mi ha permesso di prestare servizi come copywriter e ghostwriter. Sono curiosa di natura e, tra i diversi interessi, ho la passione per la fotografia e i libri/film gialli.