Milano-Torino asfaltata con i Lego: il processo per ridurre le emissioni
Da Christian D'Avanzo
Ottobre 24, 2022
La prima delle “smart roads” italiane sarà la tratta Milano-Torino, con un processo tale da ridurre le emissioni. Il nuovo asfalto sarà realizzato con grafene, plastiche dure riciclate dai giocattoli e dal fresato proveniente dalla pavimentazione. Ecco come è stato ottenuto il primo chilometro di strada a basse emissioni in Europa. Di seguito tutte le informazioni a riguardo.
Il nuovo asfalto a basse emissioni su Milano-Torino: tutte le informazioni
L’obiettivo di abbassare le emissioni nel momento in cui si va ad asfaltare una strada diventa concreto grazie alla tecnologia italiana: lo studio condotto da Iterchimica ha prodotto la tecnologia “Gipave”. Ciò comporta una riduzione delle emissioni del 38,5% e un risparmio energetico del 30%; inoltre garantisce al 70% maggiore resistenza, incrementando fino al 75% la durata della pavimentazione rispetto a tutte le altri tecnologie presenti sul mercato.
Per introdurne un ampio uso su tutto il territorio, il gruppo ATSM − leader nel settore delle infrastrutture − con un investimento di circa 800 milioni di euro, entro il 2026 ha intenzione di asfaltare i 250 km che segnano la tratta Milano-Torino.
Milano-Torino: le dichiarazioni del delegato del gruppo ATSM sul nuovo asfalto
Sul nuovo processo d’asfalto e sui progetti futuri si è espresso l’amministratore delegato di ASTM, che ha così spiegato: “Oltre all’asfalto addizionato al grafene abbiamo tanti altri interventi. Lo smart roads è un processo molto complesso che viaggia sotto l’infrastruttura e fino al servizio ai clienti in auto. Si arriva fino alla guida autonoma da una parte, alla gestione intelligente di tutto l’asse viario e dell’infrastruttura nella direzione di utilizzare in maniera corretta i dati che abbiamo per prevenire qualsiasi tipo di eventi e gestirli in modo corretto. Inoltre cerchiamo di ridurre al minimo l’impatto ambientale e daremo servizi come le colonnine elettriche in tutte le stazioni di servizio e una distribuzione più capillare della rete a idrogeno che sarà il futuro. Il caro materiali incide molto e negativamente. È un problema generalizzato. Non esiste formula revisionale di prezzi che lo possa contemplare. Quindi siamo sicuramente anche noi come gli altri, a richiedere un intervento forte da parte del Governo su questo aspetto che sta mettendo in difficoltà tutte le imprese italiane”.
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Christian D'Avanzo
Cinefilo dalla nascita e scrittore appassionato. Credo fermamente nel potere dell'informazione e della consapevolezza. Da un anno caporedattore della redazione online di Quart4 Parete, tra una recensione e l'altro. Recente laureato in scienze della comunicazione - cinema e televisione presso l'università degli Studi Suor Orsola Benincasa.