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La Rinascita Italiana ad Asti lungo un coinvolgente percorso urbano

Da Redazione TorinoFree.it

Agosto 23, 2013

La Rinascita Italiana ad Asti lungo un coinvolgente percorso urbano

RINASCITAAlla fine della Seconda Guerra Mondiale l’Italia era totalmente sconvolta nella sua economia e nelle sue strutture politiche e amministrative. Le maggiori città italiane, come Torino, hanno pagato il prezzo più alto su tutti i fronti a causa dei bombardamenti. Gli sforzi dei primi governi del dopoguerra si concentrarono non solo sulla ricostruzione e sulla ripresa economica di un territorio devastato dalla guerra, ma anche sulla rinascita democratica e civile di un territorio dilaniato da un ventennio di dittatura.

Si tratta di un percorso urbano che racconta l’Italia che è riuscita ad uscire dalla crisi del Dopoguerra. È un racconto che si esprime attraverso le opere d’arte, gli abiti d’alta moda, le tecnologie del tempo, le architetture (rimaste), gli archivi cinematografici e televisivi, la letteratura e il design che sono nati e si sono affermati nel mondo tra il 1945 e il 1970, affiancati dalle interpretazioni dei dati statistici Istat.

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Informazioni utili

Il biglietto ha validità 2 giorni e consente l’ingresso a Palazzo Mazzetti, l’accesso gratuito a Palazzo Ottolenghi, Palazzo Alfieri, Museo e Cripta di Sant’Anastasio, Museo del Risorgimento.

L’ingresso costa 9 euro. Per i gruppi, i minori di 18 anni e i maggiori di 65 anni, il costo del biglietto è pari a 7 euro. Per le scuole, invece, l’ingresso costa 3 euro.

Palazzo Mazzetti si trova in corso Alfieri 357 ad Asti. Per ulteriori informazioni è possibile contattare il numero 0141530403.

La mostra è aperta al pubblico fino al 3 Novembre 2013 dal martedì al alla domenica dalle ore 10:30 alle 19:30. Il lunedì è chiuso.

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SCUOLA ELEMENTARE

Davide Rampello è la mente che ha ideato il percorso nella splendida città di Asti. Coordinatore del Comitato Scientifico, Rampello ha ricostruito parte della storia d’Italia in maniera trasversale, cercando di amalgamare le diverse discipline, che affrontano questo particolare periodo storico, con le aree di progetto protagoniste della trasformazione in atto del territorio e della nuova mentalità italiana attraverso la generazione di prodotti culturali, industriali e seriali, ma anche grandi progetti infrastrutturali, tuttora al centro del racconto della nostra nazione.

Un’esposizione che si snoda lungo tre palazzi storici del centro di Asti, eccezionalmente aperti e visitabili in un unico percorso urbano.

Ecco di seguito il percorso suggerito per la visita:

Palazzo Mazzetti, corso Alfieri n. 357 Uno dei più importanti edifici storici della città, sede del museo e pinacoteca civica, ospita in circa 1.000 metri quadrati, la parte di mostra suddivisa in quinquenni che racconta la storia dell’affermarsi di prodotti originali italiani che diventano veri e propri status globali come il pneumatico Cinturato Pirelli, la macchina per scrivere Lettera Olivetti. Accanto a questi prodotti, simboli della trasformazione della quotidianità e della produttività italiana, anche le opere d’arte figurativa, i capi di alta moda, il design, l’architettura.

FELICE CASORATI. L'ATTESAPalazzo Alfieri, corso Alfieri n. 375 La Casa Natale di Vittorio Alfieri, edificio simbolo dell’identità astigiana, chiusa per anni, finalmente può riaprire come nuova sede espositiva, ospitando i focus sul diffondersi della comunicazione di massa, della televisione nelle abitazioni e della radio Il piano nobile del palazzo, aperto straordinariamente, ha anche come ospiti eccezionali sedici grandi arazzi, prodotti dall’Arazzeria Scassa, nata negli anni sessanta. Ugo Scassa, il fondatore, ha voluto creare arazzi per interpretare l’arte di grandi pittori moderni con la forma di tessitura più antica: quella dell’alto liccio.

Palazzo Ottolenghi, corso Alfieri n. 350 A Palazzo Ottolenghi invece l’onore di raccontare il periodo della Rinascita nel ricordo e nei racconti della città di Asti, seguendo le poetiche testimonianze delle canzoni di Paolo Conte, cantautore astigiano celebre nel mondo. La mostra si apre con gli ultimi giorni di guerra, prosegue con i ricordi d’infanzia di Paolo Conte della notte prima della liberazione e, attraverso suggestioni, fa rivivere particolari atmosfere e conduce il visitatore in un percorso, quasi visionario, fatto di notizie, cultura, musica, ballo, ascolto per traghettarlo nel presente e farlo approdare nel futuro.

 

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