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L’arte della xilografia a Mondovì

Da Redazione TorinoFree.it

Agosto 20, 2013

L’arte della xilografia a Mondovì

MUSEO CIVICO DELLA STAMPA DI MONDOVI'Ecco che vi consiglio una giornata fuori porta e un appuntamento da non perdere, soprattutto per gli appassionati della stampa. Il Museo Civico della Stampa di Mondovì ospita, come di consueto in estate, due protagonisti indiscussi della grafica. Si tratta di due tra i più conosciuti xilografi a livello europeo: gli inglesi Anne Desmet e Simon Brett. L’ingresso è gratuito e tutti sono i benvenuti per ammirare le opere di questi grandi artisti.
All’interno del Museo Civico della Stampa si potrà vedere solo una piccola parte della vasta produzione dei due talenti inglesi, che sono in particolar modo apprezzati nel mondo come illustratori. Questa piccola esposizione, tuttavia, costituisce un repertorio adatto a svelare le peculiarità dello stile e l’originalità dei soggetti.

Si può ringraziare Anne Desmet e Simon Brett per aver mantenuto in vita la tradizione dell’incisione sul legno, in terra inglese, che si caratterizza per essere “wood engraving”, ossia incisione a bulino su legno di “testa”, quello più difficile da lavorare che consente però di ottenere nella stampa non solo effetti chiaroscurali, ma anche pittorici.

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Informazioni utili

Il Museo Civico della Stampa si trova in via Misericordia, 3 a Mondovì, Cuneo. Per avere ulteriori informazioni sulla mostra è possibile contattare il numero di telefono 017440389.
La mostra sarà aperta fino al 15 Settembre 2013 ogni venerdì, sabato e domenica dalle 16:00 alle 19:00.

L’ingresso è gratuito.

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ESEMPIO DI XILOGRAFIAQualche cenno storico tanto per saperne di più su questa tecnica: L’incisione a bulino è caratterizzata dall’utilizzo di un sottile scalpello con punta in acciaio. Solo a partire dal XVIII secolo questa tecnica è stata introdotta nell’incisione xilografica. Tale innovazione si deve a Thomas Bewick che rinnovò l’arte dell’incisione su legno utilizzando la tavola da incidere nel senso perpendicolare alla sua vena, cioè di testa. Fino ad allora, le incisioni si effettuavano su tavole di legno lavorando parallelamente alle fibre, utilizzando le sgorbie e, per i dettagli, dei coltellini molto affilati. Ancora oggi le due tecniche sono distinte in incisione di testa ed in incisione di filo.

Chi sono Anne Desmet e Simon Brett?

Simon Brett (classe 1943) è artista, storico e critico. È autore di “Wood Engraving – How To Do It”, edito nel 2000, e di “An Engraver’s Globe”, la più completa antologia degli xilografi nel mondo, apparsa nel 2002. È membro della “Royal Society of Painter-Printmakers” e della “Society of Wood Engravers”, editore a Oxford di “Multiples”, scrive regolarmente anche su “Printmaking Today” di Londra. La principale fonte della sua ispirazione è la storia guardata e raccontata attraverso i grandi personaggi, il mito o le pagine della letteratura più colta: Marc’Aurelio e San Paolo, la Bibbia e i Nibelunghi, Puškin e Raleigh, la Magna Grecia e Keats, senza disdegnare la contemporaneità, la tragedia dell’11 settembre newyorchese e la solennità degli scorci londinesi.

Anne Desmet (1964), membro della “Royal Academy of arts”, è stata direttore di “Printmaking Today”. I soggetti che predilige sono quelli del paesaggio arcaico e storico, ma anche urbano. L’Italia è una delle sue mete più frequentate: i Sassi di Matera, la Sicilia, gli scavi romani, templi, palazzi, panorami. Così scrive Gianfranco Schialvino nella pagina critica al catalogo: “ Ma sono il gioco prospettico modulato con astute e ben calibrate aberrazioni (ci senti Paolo Uccello), le inquadrature inedite ora dall’alto ora con angolazioni ardite (c’è Piranesi), gli accostamenti dei brani che ricostruiscono e reinventano luoghi e periodi storici, a confondere torri civiche e di Babele (ecco Bruegel), stadi e arene, velodromi e piscine (c’è Muirhead Bone), fiori geometrizzanti, spirali ipnotiche e convessità artificiose (Edward Wadsworth e Maurits Cornelis Escher)”.

Dopo tutte queste informazioni, non manca altro che dirvi: «Accorrete in numerosi!»

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