Le Fontane di Torino: elenco, storia e posizione
Da Redazione TorinoFree.it
Settembre 10, 2024

Le fontane di Torino sono tra gli elementi caratteristici della città, queste sono presenti nelle sue piazze e rappresentano non solo delle raffinate opere architettoniche, ma sono anche testimonianza della storia e anche dell’evoluzione della città.
Le fontane a Torino con le loro strutture, i giochi d’arte, le eleganti forme, contribuiscono a rendere la città davvero unico e ricco di fascino.
Dalle più antiche alle fontane di Torino più moderne, non potrai che rimanere stupito dalla bellezza significativa tra arte e cultura. Ecco l’elenco di tutte le più belle fontane della città!
Fontane di Torino: la Fontana dei Dodici mesi, Parco del Valentino

La Fontana dei Dodici Mesi sorge all’estremità meridionale del Parco del Valentino, nel punto esatto in cui, secondo una leggenda, precipitò il carro infuocato di Fetonte, figlio del dio Sole e di Iside.
Progettata dall’architetto torinese Carlo Ceppi, la fontana fu inaugurata durante l’Esposizione Generale Italiana del 1898 in occasione del cinquantenario dello Statuto Albertino.
L’opera architettonica si sviluppa attorno ad un’ampia vasca ovale ed è dominata da una terrazza ellittica da cui sgorga una cascata sulla quale troneggiano le statue dei quattro fiumi che costeggiano il centro della città di Torino: il Po, la Dora Riparia, la Stura e il Sangone. Ai lati della porzione centrale della balaustra si ergono le esili ed eleganti statue allegoriche dei dodici mesi.
Fontana Angelica, Piazza Solferino

La Fontana Angelica di Piazza Solferino prende il nome da Angelica Cugiani moglie di Tommaso Bainotti e madre del ministro Grande Ufficiale Pietro Bainotti. Questi, alla sua morte, devolvette un lascito per la costruzione di una fontana in ricordo dei suoi genitori ed espresse il desiderio che il monumento venisse costruito in stile gotico medievale e collocato in Piazza San Giovanni, di fronte al Duomo.
Tuttavia il Comune ne cambiò la sede. La Fontana fu progettata dallo scultore torinese Giovanni Riva e inaugurata il 28 ottobre 1929. Secondo alcuni, la Fontana non è un semplice monumento: fusa nel bronzo, insieme alle quattro statue rappresentanti le quattro stagioni, ci sarebbe la tradizione millenaria della massoneria, con i suoi simboli nascosti.
Fontana dell’Aiuola Balbo

Insieme alla vicina Piazza Maria Teresa, l’Aiuola Balbo è quanto resta del romantico Giardino dei Ripari, sorto all’inizio dell’800 e andato in rovina in età napoleonica. Realizzata nel 1874, su progetto di Edoardo Pecco, l’aiuola fu poi successivamente arricchita dell’ampia fontana centrale e dalle sculture raffiguranti personaggi illustri, uomini storici come lo scrittore Cesare Balbo, opera dello scultore Vincenzo Vela.
Fontana a Parco Europa, Cavoretto

Parco Europa si trova nella zona bassa della collina sopra Torino, nel borgo di Cavoretto. Progettato verso la fine degli Anni ’50 da Pietro Bertolotti, allora direttore del servizio Giardini e Alberate del Comune di Torino, il Parco rappresenta un vero e proprio balcone panoramico e si caratterizza per la vegetazione dai caratteri prevalentemente mediterranei, per le specie botaniche di grande interesse: oltre ai pini, platani, cipressi, una collezione di magnolie, biancospini monumentali e siepi di lauroceraso.
Fontana di Nereide, ai Giardini Reali

La Fontana ai giardini reali deve il suo nome alla ninfa Nereide. Attorniata da Tritoni, creature mitologiche con corpo superiore umano e quello inferiore da animale acquatico, la ninfa è colta seduta con il busto in lieve torsione e un braccio volto in alto verso Palazzo Reale. La data di collocazione della Fontana risale al 1758.
Fontana Monumento al Traforo del Frejus

Dedicato all’esecuzione del Traforo del Cenisio-Frejus, il monumento fu realizzato da Luigi Belli nel 1879, e solennemente inaugurato in Piazza Statuto il 26 ottobre dello stesso anno. Sull’ardita piramide di pietre brunite appaiono corpi di titani in marmo chiaro, e sulla sommità il genio alato della Scienza.
Momumento, concepito dal conte Marcello Panissera di Veglio, dedicato al completamento del traforo ferroviario del Frejus: è costituito da una piramide di massi (provenienti dagli scavi del traforo) sovrastata da un Genio alato, sotto il quale vi sono i Titani abbattuti. L’obelisco in realtà è stato eretto su un punto geodetico ed indica il passaggio del 45º parallelo.
La fontana Luminosa di Italia 61

Dopo decenni di abbandono e di degrado, è tornata all’originale splendore grazie ai lavori di ristrutturazione della città in vista delle Olimpiadi Invernali Torino 2006. La fontana luminosa trova il suo massimo splendore la sera e nelle ore notturne, quando mille giochi di luci colorate la rendono particolarmente splendida e spettacolare.
Fontana del Parco della Tesoriera
Prende il suo nome dal La Villa La Tesoriera, a sua volta abbreviazione di Villa Sartirana detta La Tesoriera, una villa settecentesca torinese circondata da un vasto parco aperto al pubblico e il cui ingresso principale è ubicato in Corso Francia. La villa fu costruita per il potente consigliere e tesoriere generale dello Stato Sabaudo, Aymo Ferrero di Cocconato che aveva acquistato nel 1713 i terreni sui quali sorge tutt’oggi la costruzione.
L’architetto cui venne affidato l’incarico dell’edificazione fu Jacopo Maggi, che s’ispirò allo stile di Guarino Guarini. La Fontana è anche conosciuta con il nome di Giardin dël Diav, in quanto si vociferava che apparisse, galoppando nel Parco, un cavaliere nero, forse il fantasma del Tesoriere del Re, Ajmo Ferrero di Borgaro.
Fontana di Parco Di Vittorio

Il Parco Cavalieri di Vittorio Veneto è stato inaugurato con questo nome nel 1974, ma per molti torinesi rimane conosciuto con l’antico nome di Piazza d’Armi, legato al precedente uso di questo spazio per esercitazioni militari.
L’attuale parco è oggi è uno degli spazi verdi pubblici più grandi della città e tra gli elementi di interesse la Fontana a lame d’acqua particolarmente caratteristica.
Fontana Igloo, di Mario Merz

Inaugurata il 6 novembre 2002, la Fontana Igloo è un’installazione permanente dell’artista povero Mario Merz (è a lui che è dedicata l’omonima Fondazione Merz inaugurata il 29 aprile 2005. Per un approfondimento sulla Fondazione è disponibile il seguente articolo).
L’installazione rientra nel progetto «Artecittà – undici artisti per il Passante Ferroviario» lanciato nel 1995 dalla città di Torino. La Fontana Igloo è posizionata nella vasca-spartitraffico tra corso Mediterraneo e corso Lione.
L’igloo è di pietra e da alcune canne verticali fuoriescono getti d’acqua per poter dare una maggiore orizzontalità all’opera nel suo complesso in contrasto con la forte presenza e la verticalità dei pali bianchi del viale della Spina. L’igloo è completata da quattro scritte al neon (Nord, Est, Sud, Ovest) coperte con delle lastre di vetro triangolari, il cui vertice indica i punti cardinali, appunto.
L’igloo è un’allegoria dell’idea di abitare, un’architettura equilibrata, che contiene spazio interno e spazio esterno, favorisce la circolazione e si dilata secondo le esigenze della vita. L’igloo si richiama ai processi naturali di crescita, come la spirale e i numeri della serie Fibonacci, temi di grande interesse e cari all’artista.
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