Miele piemontese a rischio: il ‘climate change’ blocca la produzione

Le api sono fondamentali per la nostra esistenza. E, il cambiamento climatico, specialmente di quest’estate, ha causato un arresto brutale per la produzione del miele in Piemonte. A comunicarlo è Coldiretti, informando del calo produttivo del miele piemontese di -30%.

Miele Made in Piemonte: calo della produzione del 30% a causa del clima

Siccità ed eccessivo calore hanno dato come risultato uno squilibrio anche alle api e al loro operato. Ma anche una fioritura anticipata, con conseguente corsa contro il tempo e territorio per permettere l’impollinazione alle api.

Il clima sta scombussolando il sistema naturale del funzionamento globale. In questo caso specifico, ha abbattuto la produzione del miele piemontese. Alla luce di questi fatti, il presidente Coldiretti Piemonte e delegato confederale, rispettivamente Roberto Moncalvo e Bruno Rivarossa, affermano:

“È opportuno che anche l’agroindustria scelga il vero miele Made in Piemonte, attivando progetti economici di filiera che possano garantire la giusta valorizzazione del prodotto ed il lavoro degli imprenditori, e che venga resa omogena la legislazione comunitaria per non penalizzare le produzioni ottenute rispettando le rigide norme di sicurezza italiane rispetto a quelle dei Paesi con sistemi di controllo più permissivi, come avviene per il miele proveniente dalla Cina e dall’est Europa”.

La crisi del settore dell’apicoltura piemontese ha fatto sì che si riuscisse a produrre il miele d’acacia, a discapito però del classico millefiori collinare, andato perduto. Mentre, per il miele di rododendro e millefiori montano, si è dovuto anticipare di ben 15 giorni il nomadismo delle api; ed infine, il miele di tiglio si è salvato nella produzione di aree in pianura.