Cinghiali, Uncem: “Nel Canavese serve un piano di abbattimento”
Da Alberto Garbarino
Agosto 13, 2022
“Serve un piano di abbattimenti dei cinghiali serio, chiaro a tutti, senza troppi passaggi burocratici, senza mille soggetti da informare, che non contrapponga cacciatori e agricoltori. La Regione ci sta lavorando, ma a monte vi deve essere una piena consapevolezza dei Ministeri delle Politiche Agricole e del Ministero dell’Ambiente. Perché il problema che abbiamo registrato in Canavese, così grave, è nazionale”. Roberto Colombero, Presidente Uncem Piemonte, non ha dubbi. Sui cinghiali servono abbattimenti perché gli agricoltori sono in crisi, delusi e affranti. Prati stabili ribaltati, arati da colonie imponenti di ungulati. Che escono di giorno e di notte. Che si moltiplicano esponenzialmente. Uncem è con le Associazioni di categoria agricole nella denuncia del problema. Ma serve un coordinamento delle azioni. Gli abbattimenti devono essere fatti su mandato dei Sindaci, con ordinanze, da soggetti che agiscano velocemente e senza troppa burocrazia.
Il Presidente Colombero, con il Vicepresidente Uncem Piemonte Igor De Santis, ieri ha incontrato – su invito di Marina Carlevato, Consigliera comunale di Colleretto Castelnuovo, colonna di Uncem – alcuni imprenditori agricoli. I prati dell’Azienda Agricola di Paola Roletto Zabella, a Priacco di Cuorgné e in altri pezzi di Valle Sacra, sono ribaltati e non potranno essere utilizzati in questa stagione, forse manco nelle prossime. Con Colombero vi erano il Sindaco di Colleretto Castelnuovo Aldo Querio Gianetto, il componente della Giunta Uncem Maurizio Giacoletto (di Levone), la Sindaca di Borgiallo Franca Cargnello, altri Amministratori della Valle Sacra. A Priacco di Cuorgné anche il Presidente nazionale Uncem, Marco Bussone. Colombero ha poi incontrato, ieri pomeriggio, il Presidente dell’Unione montana Valli Orco e Soana, Marco Bonatto. “Serve chiarezza, sui cinghiali – precisano Colombero e De Santis – chi abbatte che cosa e in quali tempi. Oggi abbiamo piani di abbattimento che non sempre hanno un seguito. Come ci hanno chiesto gli Amministratori locali canavesani ancora nelle scorse ore, proseguiamo il lavoro in stretto contatto con la Regione, con l’Assessore Protopapa. Ma anche a Roma serve un’azione di consapevolezza e un coordinamento per un’emergenza nazionale. Le imprese agricole e zootecniche sono in crisi per mille fattori che comprimono fatturati e utili, che aumentano i costi. I cinghiali distruggono prati, capitali, fiducia, investimenti. Di questo passo, senza abbattimenti e una forte del riduzione del numero di ungulati, le imprese agricole chiuderanno, sopraffatte dai costi e dai selvatici. È un problema nazionale, non solo Canavesano, lo sappiamo. Ma il Canavese e le Valli sono emblematici. Il tema cinghiali non sia derubricato in campagna elettorale e nella nuova legislatura. Si intervenga nel merito, senza demagogia o facili soluzioni ideologiche. Uncem sta dalla parte delle imprese agricole”.
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Alberto Garbarino
Alberto Garbarino, 30 anni di Genova (GE) , Laureato in Scienze della Comunicazione presso l'Università degli studi di Genova, Redattore presso Wolf Agency di Monalieri (To). Amo lo sport , il cinema e l'attulità.
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