18 Luglio 1871. Nasceva a Torino Giacomo Balla
Da Redazione TorinoFree.it
Luglio 18, 2013
Nasceva a Torino, il 18 Luglio del 1871, Giacomo Balla, pittore futurista. L’atto di fondazione del movimento futurista, pubblicato in lingua francese sul quotidiano parigino ”Le Figaro” risale al 20 febbraio 1909. L’autore è Filippo Tommaso Marinetti. Appena un anno dopo, nel 1910, Giacomo Balla aderisce con entusiasmo al Futurismo firmando il Manifesto dei pittori futuristi. E’ però a partire dal ’12 che partecipa a pieno titolo allo sviluppo dei temi evocati dal Manifesto, imprimendo alla propria pittura una netta svolta verso l’Astrattismo. Il Manifesto dei pittori futuristi ha avuto in prevalenza contenuti teorici, proponendo una serie di punti programmatici quali: «Noi vogliamo cantare l’amor del pericolo, il coraggio, l’audacia, la ribellione; Noi vogliamo glorificare la guerra -sola igiene del mondo- il militarismo (…), le belle idee per cui si muore e il disprezzo della donna. Noi affermiamo che la magnificenza del mondo si è arricchita di una bellezza nuova: la bellezza della velocità». Il futurismo è stato l’unico movimento d’avanguardia dei primi del Novecento che da movimento culturale si è trasformato in movimento di regime. Nella sua seconda fase, addirittura, i suoi principali esponenti abbracciarono il fascismo e tra questi proprio Balla, divenuto l’artista del fascismo per eccellenza, che realizzò, nel 1933, un’opera commissionata da Mussolini stesso.
Premesso che questo articolo non vuole assolutamente essere in alcun modo un elogio a questo movimento di regime, passiamo al nocciolo della questione come si recita nel titolo stesso: Giacomo Balla a Torino. Aldilà degli aspetti teorici del Manifesto Futurista, apprezzabili o meno, le opere di Balla restano comunque delle opere d’arte e, il Futurismo, in quanto soprattutto movimento d’avanguardia, mantiene grandi meriti sintetizzabili nei suoi stessi slogan: La rottura col passato, il movimento, la velocità ed infine la macchina, intesa come «prolungamento della forza dell’uomo; nella sua manifestazione più clamorosa, la macchina è l’automobile». Tra il 1912 e 1914, Giacomo Balla che ormai si firma quasi sempre ”Futur Balla” si dedica all’ampia serie di sperimentazioni pittoriche. Si tratta di un ampio ciclo di dipinti dedicati allo studio della scomposizione della luce e denominati Compenetrazioni Iridescenti. Balla approda dalla scomposizione del movimento a quella della luce stessa. Un esempio è dato dal dipinto Compenetrazione Iridescente n°7 (immagine a lato) oggi alla GAM, Galleria d’Arte Moderna di Torino. «L’opera, datata 1912, conserva ancora la cornice originale, sagomata dall’artista a spicchi triangolari, affinché questi ripetessero lo schema della trama pittorica. In questa i triangoli sembrano comporre in sequenza figure di poliedri allungati, disposti dinamicamente in verticale. Da sinistra verso destra i colori degradano dai neri ai violetti, ai verdi intensi, verso tonalità chiare: lilla, verdini, rosa. Ad intervalli regolari due pennellate bianche attraversano orizzontalmente il dipinto. Il modulo segnico ricalca uno dei motivi più tipici delle “iridi”, o Studi per compenetrazioni iridescenti dei Taccuini di Düsseldorf di Balla (Torino GCAMC), di cui il quadro della Gam costituisce una delle versioni più compiute». Altra opera degli stessi anni è Velocità Astratta (immagine a lato). E’ possibile ammirarla alla Pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli, un’opera dalle dimensioni straordinarie e collocata in una posizione (appena terminato lo scalone che porta all’ingresso delle sale espositive) davvero strategicamente museale. L’olio su tela è l’elogio di uno dei temi centrali del Futurismo quale la velocità. La sensazione del movimento percorre tutto il dipinto. Insomma, tutto è veloce, così veloce, troppo veloce. È l’impeto ascendente a fare la poesia dinamica della tela, a darle il tono di un respiro che sa di metafisico.
Articolo precedente
Mal d’Africa…no, Mal di Torino!
Articolo successivo
Il panificio ”Tony e Angela” celebra in grande dieci anni di buon pane.
Redazione TorinoFree.it