In Piemonte (e non solo) scarseggiano i medici, perché?
Da Federica Felice
Luglio 30, 2022
Graduatorie scoperte e carenza di medici sul territorio piemontese. Il Piemonte ritarda nella pubblicazione della graduatoria per l’assegnazione dei medici dell’anno 2022, causando posizioni scoperte e carenza di medici sul territorio. Dall’Ordine dei Medici la conferma: entro il 2023 saranno circa mille i medici specialisti mancanti e oltre settecento quelli di Medicina Generale al 2031. Dopo la pandemia il calvario continua, e i medici se ne vanno.
Carenza di medici in Piemonte: le cause
Innanzitutto, c’è un palese ritardo da parte della Regione Piemonte nella pubblicazione delle graduatorie per l’assegnazione dei ruoli da coprire nelle diverse strutture sanitarie. E questo fa sì che non ci siano abbastanza operatori alla cura e servizio dei pazienti.
Secondariamente, andrebbero cambiati gli accordi governativi e aumentare la valorizzazione delle borse di studio di specializzazione dei futuri medici, permettendone l’inizio servizio già durante la fine degli studi, in modo da integrarsi preventivamente.
Non solo, perché un altro fattore importante da tenere in considerazione è la difficoltà del raggiungimento della struttura sanitaria, specie in periferia, dove andrebbero migliorate le condizioni del trasporto pubblico, ma anche il collegamento stesso fra i diversi ambulatori dello stesso Comune.
Aggiungiamoci i pensionamenti e la mancanza di integrazione dei nuovi medici emergenti, lo spiccare del settore medico privatizzato e l’enorme quantità di medici trasferitesi all’estero per le condizioni lavorative e salariali in Italia e il risultato è questo.
Insomma, tutta una serie di situazioni che stanno distribuendo disagio negli ospedali e negli ambulatori. Sia per i medici che per i pazienti. Perché meno personale significa anche meno tempo da dedicare ad un malato, meno qualità e quindi efficienza; ergo, il sistema sanitario va a rotoli.
In particolar modo sono i dottori della sezione di Medicina Generale (oltre agli specialisti) a mancare maggiormente, lasciando scoperti interi ambulatori nei diversi Comuni, dove a farne le spese sono soprattutto le persone più anziane, i cosiddetti “soggetti fragili”, i quali non hanno modo di spostarsi sul territorio per raggiungere un altro ambulatorio.
Il problema non è nuovo, già durante e dopo la pandemia, i medici hanno iniziato a scarseggiare, e il problema si estende non solo in Piemonte, ma anche sul resto del territorio nazionale e a livello europeo.
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Federica Felice
Formata come Interior&Garden Designer, ho frequentato un corso di giornalismo che mi ha permesso di prestare servizi come copywriter e ghostwriter. Sono curiosa di natura e, tra i diversi interessi, ho la passione per la fotografia e i libri/film gialli.
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