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Da Torino a Tokyo per insegnare una nuova tecnica “salvacuore”

Da Federica Felice

Luglio 26, 2022

Da Torino a Tokyo per insegnare una nuova tecnica “salvacuore”

Da Torino a Tokyo per insegnare a ‘riparare il cuore’. Così il cardiochirurgo Stefano Salizzoli ed il cardiologo Alessandro Vairo, sono partiti per il Sol Levante nei giorni scorsi, per elargire una nuova tecnica per riparare la valvola mitrale a cuore battente con inserimento di corde artificiali.

Torino – Tokyo per una collaborazione innovativa: nuova tecnica a cuore battente per riparare la valvola mitrale

La nuova tecnica micro – invasiva è stata insegnata in 4 ospedali di Tokyo (Juntendo University, St. Luke’s Hospital, Tokyo University School of Medicine e New Heart Watanabe Institute), grazie al viaggio di due medici torinesi specializzati della Città della Salute di Torino, Ospedale Molinette. Sono stati Stefano Salizzoni e Alessandro Vairo, rispettivamente cardiochirurgo e cardiologo, a volare in Oriente per spiegare e trasmettere questa nuova tecnica di operazione al cuore. Loro stessi hanno portato questa innovazione in Italia dagli Stati Uniti.

Il primo medico esecutivo di tale pratica che ha ricevuto la certificazione per operare in Giappone è stato Ryuta Seguchi.

Nel dettaglio, questa tecnica innovativa a cuore battente:

“Permette di eseguire, mediante una incisione di 5-6 cm nel torace di sinistra, lo stesso intervento di riparazione che invece tradizionalmente viene eseguito a “cuore aperto” e con il supporto della circolazione extracorporea. Questa tecnica ha insomma il grande vantaggio di ricostruire l’anatomia normale della valvola mitrale senza fermare il cuore. I pazienti che possono essere operati con questa tecnica devono essere affetti da insufficienza mitralica dovuta a prolasso del lembo posteriore, patologia di cui è affetto circa il 2% della popolazione. Alle Molinette vengono eseguiti circa 250 casi all’anno di interventi sulla valvola mitrale e circa il 10% vengono eseguiti con questa tipologia di intervento a cuore battente” (Ansa).

È una tecnica ancora limitata a causa di un follow – up breve e degli elevati costi delle nuove tecnologie. A causa di ciò, i pazienti sui quali viene praticata tale terapia è strettamente selezionata e oculata, specialmente in base al profilo medico e di rischio del soggetto.

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Federica Felice

Formata come Interior&Garden Designer, ho frequentato un corso di giornalismo che mi ha permesso di prestare servizi come copywriter e ghostwriter. Sono curiosa di natura e, tra i diversi interessi, ho la passione per la fotografia e i libri/film gialli.

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