Obiezione di coscienza: il centro rivive la storia di Torino protagonista
Da Federica Felice
Giugno 13, 2022
Lo sapevate che una palazzina di corso Montevecchio è stata la sede del Tribunale militare di Torino e lì si svolse il processo al primo obiettore di coscienza dell’Italia repubblicana? O che all’inizio degli anni Settanta, alla Consolata, alcuni seminaristi di Rivoli contestarono l’ordinario militare? O che l’Albergo Sitea ospitò nel 1950 il primo convegno italiano della War Resisters International, una delle più importanti organizzazioni pacifiste mondiali?
“SignorNò. I luoghi dell’obiezione di coscienza a Torino”, è la mostra dedicata a questo tema inaugurata il 10 giugno che si protrarrà fino al 20 dicembre 2022 per tutto il centro di Torino. L’evento mira a raccontare e a scavare nel passato di quell’Italia repubblicana contraria alla guerra e del ruolo fondamentale di Torino per la Legge sull’obiezione di coscienza.
Torino protagonista nella storia: il ruolo per l’approvazione dell’obiezione di coscienza documentato nella mostra dedicata
L’inaugurazione è stata il 10 giugno al Centro Studi Sereno Regis, in via Garibaldi 13, presso Sala Poli, ma la mostra è disponibile, oltre che totalmente gratuita, fino al 20 dicembre 2022 e sarà visitabile nel centro città del capoluogo piemontese.
L’obiettivo di questa mostra è proprio quello sottolineare il ruolo della città di Torino nel passato, dove è stata protagonista per portare alla luce e all’approvazione della Legge 772: diritto all’obiezione di coscienza al servizio militare e avviato il servizio civile in Italia.
Cosa aspettarsi?
Ogni punto focale della mostra vedrà l’installazione di un pannello QR Code: con l’applicazione dello smartphone ci si collega ad una WebApp appositamente dedicata e gratuita, dove si potranno ascoltare i podcast in italiano o in inglese, che parlano degli eventi e dei fatti accaduti. Inoltre, sarà possibile scaricare immagini e video dell’epoca, vedere le interviste di alcuni personaggi di quell’epoca come il vescovo di Ivrea Luigi Bettazzi e di alcuni obiettori come Pietro Pinna, Piercarlo Racca, ed di alcuni pacifisti quali Giuseppe Marasso e Angela Dogliotti.
Finanziata dalla Compagnia San Paolo e dalla Fondazione CRT, l’esposizione è sotto il patrocinio della Città Metropolitana di Torino nonché avallata dalla Soprintendenza ai Beni Archivistici di Piemonte e Valle d’Aosta.
Altri collaboratori che hanno partecipato al progetto di “Signornò. Torino città protagonista dell’obiezione di coscienza”, sono stati:
- Movimento Internazionale della Riconciliazione;
- Movimento Nonviolento;
- Tavolo Enti di Servizio Civile del Piemonte.
Ma c’è di più. Infatti, si è realizzato un archivio digitale pieno di immagini e resoconti di quel periodo. Sono circa 1500 i documenti disponibili ed anche la serie completa di 9 periodici di parte pacifista (archivio.serenoregis.org).
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Federica Felice
Formata come Interior&Garden Designer, ho frequentato un corso di giornalismo che mi ha permesso di prestare servizi come copywriter e ghostwriter. Sono curiosa di natura e, tra i diversi interessi, ho la passione per la fotografia e i libri/film gialli.