La fotografia del tessuto sociale italiano nel 2022 – indagine Ipsos
Da Federica Felice
Giugno 06, 2022
Pandemia, post – pandemia, guerra e crisi economica ci hanno umanamente e psicologicamente devastato. Senza contare, appunto, l’aspetto economico – finanziario delle famiglie italiane, dei giovani e anziani. Ecco che la fotografia della nostra società nel 2022 congela sentimenti contrastanti e tanta incertezza. Ipsos Flair 2022, durante la XII edizione, rivela dati e percentuali sulla nostra realtà.
Italia e società: come siamo messi?
Cosa pensano gli italiani? Che valori conservano e come si comportano al giorno d’oggi? Quali sono le paure più recondite insite nel nostro tessuto sociale e come prendono le decisioni per affrontare la vita?
E ancora: come spendono i loro soldi e quali sono le reali opinioni riguardo agli accadimenti ed alla gestione del Paese?
Questi sono alcuni degli aspetti sui quali ci si è interrogato e che si sono poi sviluppati nonché esposti durante la XII edizione di Ipsos Flair 2022 che, come ogni anno, vuole restituire in maniera oggettiva, una fotografia del Bel Paese e degli italiani, per raccontare i cambiamenti e le speranze per il futuro.
Che siamo un popolo arrabbiato, deluso, spaventato e “sull’orlo di una crisi di nervi”, è assodato. Il divario tra il buono e il cattivo e le contraddizioni annesse è sempre più esplicito, le diseguaglianze e le ingiustizie sono all’ordine del giorno, la meritocrazia è quasi una parolaccia ed il valore e la qualità vengono svalutati. Giovani alla deriva che si vendono per dei cuori e la fuga dei cervelli che continua da anni perché l’Italia è un Paese per vecchi.
Ma sono cose trite e ritrite. Da questa indagine Ipsos vedremo come la Generazione Z vuole cambiare il mondo mentre gli adulti si arrabattano per arrivare a fine mese nell’era post – Covid. Ma la voglia di unirsi per la crisi ambientale è alta, come lo è la necessità di leggerezza e brio nella vita. C’è grande difficoltà nel fidarsi e nel vedere un ‘domani’ migliore, eppure tutti vogliono essere imprenditori di sé stessi. La Great Dimission all’italiana, precarietà e il tempo che non torna più indietro. La denatalità.
Cosa sta succedendo nel nostro Paese. Grazie all’indagine Ipsos, vediamo le percentuali riguardo alle 10 tematiche principali che vanno a costituire l’immagine scattata dell’Italia e del suo popolo, nell’era digitale e post – pandemica.
Fotografia del tessuto sociale italiano 2022: 10 punti chiave e percentuali
Esordiamo con la piramide sociale, dove il ceto medio si espande, ma cresce anche la parte più fragile e povera della società. Tra la fine del 2020 e la fine del 2021, partendo dalla base della piramide, si è visto un aumento del +1% della Lower Class (classe povera o che non ha beni di necessità), un +4% del Ceto Fragile (persone che arrivano a fine mese con difficoltà), un -11% del Ceto Middle in Fall (coloro con un buon reddito ma che non si possono permettere lussi), un +5% del Ceto Medio ed infine, un +1% dell’Upper Class.
Ecco che il primo tema riguarda proprio la sfera economico – sociale delle famiglie italiane. Queste sono le 10 punti chiave del Rapporto Ipsos 2022:
- Limitata dimensione economica delle famiglie italiane: arriviamo da un 2021 difficile e pesante per tutti gli italiani. Il 60% afferma infatti che è stato davvero un’annata negativa per tutto il nucleo famigliare. Mentre, per il 52% rialzarsi risulta più difficile e vede nel futuro ancora molta incertezza e fragilità riguardo la propria situazione economica.
- Il fermento delle masse e questa voglia di ribellione: è il caso di dire che la tensione sul nostro territorio è palpabile, difatti il 68% degli italiani sente questo malumore e nota la voglia di insubordinazione sociale. Il divario fra ricchi e privilegiati da una parte e poveri dall’altra fa propendere per nuove forme di protesta per questa classe alta per il 65% degli italiani, mentre per il 35% è necessaria una rivolta per cambiare le cose.
- Post – pandemia ed effetti del Covid sulle persone. Il quadro di salute generico: non solo febbre e dolori muscolari o peggio, la dipartita, il Covid lascia strascichi e dolori anche a chi gli sopravvive. Anche a livello psicologico: il 34% degli italiani ha problemi di insonnia e i livelli di ansia e stress sono aumentati nel 26% della popolazione. A livello fisico, invece, il 36% delle persone è in sovrappeso, mentre il 38% non è più in forma.
- Ambiente e società come pilastri per una vita migliore: una visione utopistica o romantica quella che collega la lotta al cambiamento climatico alle lotte in difesa della comunità. È quello che pensa il 72% degli italiani. Altri, il 65%, ponderano che il successo della transizione ecologica può decretarsi tale solo se va a migliorare la qualità della vita e per il 40% se genera nuovi posti di lavoro. Il 20% punta sulle nuove imprese, oltre che per lo sviluppo delle comunità, 19%.
- Voglia di unità e di ritrovare il senso di comunità: secondo l’80% degli italiani, al giorno d’oggi il bisogno di fare crescere il senso di comunità è urgente e necessario. Mentre, il 49% degli italiani vorrebbe riuscire a vivere in nuclei di comunità costituite da persone con interessi comuni e visioni simili nei più disparati ambiti: per cultura, tradizione, lingue, religione, senza stranieri. Infine, il 51% si dice assolutamente contro questa idea e si prodiga per delle comunità più open – mind.
- La Generazione Z, con la voglia di cambiare il mondo: i ragazzi d’oggi, o meglio, si parla della Generazione Z (o Gen Z, coloro nati tra il 1997 ed il 2012) sono stati quelli più colpiti dall’esperienza del Covid. Questa pandemia li ha resi più fragili, 34% e sfiduciati, 41%, ma anche più riflessivi, 41%. Nonostante questo clima negativo e di certo non speranzoso, alcuni di loro non si vogliono arrendere. Sarà per l’età giovane, ma risultano il doppio coraggiosi rispetto ai genitori stessi e hanno intenzione di cambiare la realtà che li circonda.
- Natalità, o meglio denatalità: si fanno sempre meno figli in Italia: siamo tutti d’accordo che fare figli è importante per il futuro della nostra società e nazione, o per lo meno lo è il il 70% degli italiani. Ma sappiamo che fare un figlio è un costo altissimo. Ecco perché il 62% pensa che sia giusto predisporre le tasse in base al numero di figli concepiti. Ma non solo, perché l’opinione pubblica spinge per incentivare l’assunzione delle donne nelle imprese attraverso degli sgravi fiscali, 69%.
- L’impatto sulla scelta dei prodotti in base ai prezzi: a seguito della pandemia e con l’inizio della guerra in Ucraina, l’inflazione è schizzata e i prezzi quindi aumentati in ogni settore della vita quotidiana. Perciò, siamo più predisposti ad acquistare non più per qualità e comodità, ma per prezzo e potere d’acquisto. I più penalizzati sono i prodotti “di mezzo”, ai quali si preferiscono quelli o di fascia bassa o alta.
- Storytelling e identità: quando il prodotto esprime la nostra personalità al primo sguardo: secondo il 52% degli italiani riguardo alle motivazioni che spingono a comprare un prodotto, vi è il valore della semplicità e praticità. Mentre, per un 36% il secondo fattore è legato allo storytelling di quell’oggetto in relazione alla persona ed alla sua identità; ciò che trasmette agli altri di sé stessa.
- Voglia di leggerezza in mezzo a tutti questi problemi – ma non significa superficialità: in questo oceano di incertezze, paure e ansie, gli italiani, il 24%, hanno bisogno di più leggerezza e sono alla ricerca di nuove esperienze, 27%.
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Federica Felice
Formata come Interior&Garden Designer, ho frequentato un corso di giornalismo che mi ha permesso di prestare servizi come copywriter e ghostwriter. Sono curiosa di natura e, tra i diversi interessi, ho la passione per la fotografia e i libri/film gialli.
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