Mafia rumena, scoperto arsenale di armi a Torino
Da Redazione TorinoFree.it
Giugno 28, 2013
Duro colpo alla malavita torinese. L’operazione “Brigata” del 20 Giugno, ad opera della Polizia di Torino, ha permesso di eseguire 17 ordinanze di custodia cautelare nei confronti di alcuni cittadini di nazionalità rumena, l’accusa è di associazione per delinquere di tipo mafioso, traffico di stupefacenti, sfruttamento della prostituzione, estorsione, riciclaggio, ricettazione, falsificazione di carte di credito e contrabbando.
Un curriculum di tutto rispetto per la cosca scoperta la scorsa settimana, con capi e sottocapi che agivano dal 2009 a Torino, i componenti erano tutti rumeni tra i 30 e i 40 anni.
Per la prima volta in Italia l’accusa di associazione a delinquere di stampo mafioso è stata contestata ad appartenenti di cittadinanza rumena.
Questa mattina un’altra scoperta: quattro pistole, un teaser, 83 proiettili, cinque passamontagna e due giubbotti antiproiettile, tutto rinvenuti durante una perquisizione di uno dei due locali della movida torinese, il “Club Office”, sequestrati alla cellula mafiosa.
L’operazione Brigata ha portato al sedicesimo arresto, un uomo di nazionalità rumena, Bogdan Lupu, 29 anni, addetto alla clonazione delle carte di credito. Scoperto tramite il gps del telefono cellulare tenuto costantemente sotto controllo dalla Polizia. L’uomo, durante il viaggio di ritorno dalla Romania, è stato intercettato e bloccato sotto la sua abitazione di Torino.
Proprio in seguito alle perquisizioni gli inquirenti hanno scoperto un vero e proprio arsenale, usato forse per le rapine, nel Night di proprietà del capo della banda.
Il procuratore capo di Torino, Gian Carlo Caselli, nell’incontro sul fenomeno delle infiltrazioni della criminalità organizzata nel Nord Italia al palazzo di Giustizia, alla presenza di Roberto Saviano, aveva dichiarato:
“Serve una magistratura sempre più attrezzata e sempre più indipendente, il contrario cioè di quello che molti vogliono nel nostro Paese”, sottolineando che “sono una realtà consolidata e provata da almeno 30 anni, è inconcepibile, ci si stupisca quando si parla di espansione delle mafie al nord. Non bisogna stupirsi ma attrezzarsi”.
Intervento quanto mai attuale all’alba dell’emendamento del Pdl che vuole mettere in ginocchio la magistratura, vendetta personale o regolamento di conti?
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