San Salvario, servizi ai cittadini o disturbo alla quiete pubblica?
Da Redazione TorinoFree.it
Luglio 05, 2013
San Salvario è un quartiere di Torino, situato tra la stazione ferroviaria di Porta Nuova e il verdissimo Parco del Valentino, che negli ultimi anni si è visto protagonista di una notevole crescita a livello di servizi offerti nel campo della ristorazione e del divertimento. Da quando poi sono stati chiusi tantissimi club che si trovavano negli storici Murazzi, il quartiere è diventato il punto di riferimento per centinaia di ragazze e ragazzi.
I drappi rossi e i drappi blu
Si sà, le zone dedicate allo svago per i più giovani, portano da sempre a faide interne tra abitanti più o meno severi e imprenditori e gestori di locali che, soprattutto agli albori delle loro attività, si riempiono le tasche di ingenti quantità di denaro a cui in questo periodo è difficile dire di no. “Si prega di rispettare il vicinato” si legge storicamente sulle porte dei locali serali e notturni. Ma il livello di urla e confusione causato da quelle che in questi mesi sono vere e proprie miniere d’oro sta davvero superando il limite. Quando mancano poche ore al suonare della sveglia e non hai chiuso occhio è facile che il nervosismo abbia la meglio sul controllo delle corde vocali “Basta, fateci dormire” si può talvolta sentire echeggiare tra un balcone e l’altro delle strette viuzze di San Salvario. Ma non sono solo urla e scrosciate d’acqua lanciate dalle finestre a segnalare il diffuso malessere e dissenso di chi in San Salvario ci vive. Da mesi è ormai nata l’associazione “Rispettando San Salvario”, provvista di un proprio sito online, dove i residenti e domiciliati possono scambiarsi opinioni e informazioni. Tra le armi dell’organizzazione ci sono anche i particolari drappi che gli abitanti mostrano in bella vista su finestre e balconi. “Dormire per lavorare”, “Dormire per studiare”, “Dormire è un bisogno”. Accanto agli striscioni rossi però ne è spuntato anche qualcuno blu, a favore dei giovani e della movida, che recitano “Amo San Salvario, i suoi giovani, le sue voci, la sua vita”.
Fervore in Via Silvio Pellico
E’ cominciata alle 19,30 ed è andata avanti per oltre 9 ore. Una delle innumerevoli inaugurazioni di locali che spuntano come funghi nella zona preferita dai giovani Torinesi. Questa volta però qualcosa è cambiato, si è raggiunto un limite forse non ancora toccato prima. Oltre ad avere dovuto sopportare gli schiamazzi e, permettetemelo, la maleducazione degli ospiti del locale (si può star in giro fino a tardi, ma non è necessario urlare come se si fosse seduti sugli sgabelli di uno stadio), gli abitanti di Via Silvio Pellico, han trovato al risveglio una spiacevole sorpresa. All’inquinamento acustico si è aggiunto l’inquinamento ambientale. Un tappeto di bicchieri di plastica e cocci di vetro, è stato raccolto dalle braccia pazienti e instancabili di una signora della via. Le lamentele in mattinata erano tante, lo spirito e la tolleranza comunque alti “Era l’inaugurazione, speriamo che non sia tutte le sere così”, “Forse è il caso di chiamare i vigili la prossima volta”, e ancora una battuta della simpatica lavoratrice che ironizzava “Il locale si chiama come chi si occupa di acconciature, cosa avrebbero combinato se avessero inaugurato un ristorante?”.
Articolo precedente
Torino festeggia il Tibet
Redazione TorinoFree.it
Articoli correlati
21 dicembre, il giorno più corto dell’anno (no, non è Santa Lucia)
Dicembre 21, 2024